GUIDA PRATICA PER COMPRARE SU SHEIN

Mitologico più delle creature del passato, enigmatico più di qualsivoglia massoneria e più criptato della crittografia end-to-end di whatsapp (beato chi ha mai capito cosa volesse significare), Shein, mitico sito di abbigliamento e chincaglierie cinesi suscita più timore di un tallone screpolato fieramente esibito in un sandalo aperto.

Un pò per la diffidenza tipica generalizzata nei confronti dell’acquisto online, un pò per la provenienza cinese, sulla quale tutti nutriamo ancora dei sospetti nonostante la Cina si stia di fatto impadronendo del mondo intero, la maggior parte delle ragazze che mi hanno scritto, mi hanno esposto remore di infinte tipologie sull’utilizzo di questo sito per la fornitura dei propri armadi. 

Eccomi qui dunque a proporvi una guida pratica per l’acquisto su Shein al fine di fugare dalle vostre menti ogni dubbio e spingervi ad entrare nel magico e cheappissimo mondo del sintetico d’autore.

Via Pinterest

Partiamo col dire che se cercate un acquisto sostenibile, che favorisca l’economia del paese e salvaguardi il pianeta, gli animali e i vostri parenti di quarantesimo grado che cuciono le scarpe in Vietnam, fareste meglio a chiudere i vostri pc e a farvi un giro in un negozietto locale. A questo proposito vi esorto a leggere l’articolo uscito la scorsa settimana che racchiude una piccola lista di negozi bellini dove rifornirsi a Torino. 

Il primo ordine che feci su Shein risale ormai a qualche anno fa, la prima volta che ne sentii parlare fu da alcune amiche con cui facevo il Master al Politecnico a Torino. A quel tempo nutrivo le stesse paure che agitano le notti di ognuna di voi ma ricordo che mi feci violenza nel tentare un ordine, scegliendo tre o quattro cose per un totale di forse 40€. La spedizione si pagava circa 15€ all’epoca, e voglio dire, considerato che il pacco avrebbe attraversato il mondo intero per scampanellare alla mia porta lo avevo ritenuto ragionevole. 

La scelta era già ampia ma non certo quanto quella che trovate oggi: gli amici dagli occhi a mandorla hanno sviluppato a tal punto il loro business che ci potete trovare qualsiasi cosa, dai corredi letto, ai piatti, alle scarpe fino ai gioiellini e a qualche parrucca.

Shein è affidabile 

Il primissimo statement che mi sento di fare è questo: Shein è assolutamente un sito affidabile. Se ordinate due paia di scarpe ed un vestitino non riceverete un set di pentole ed un materasso con inclusa la trapunta per le mezze stagioni. 

Il sito è serio, ben strutturato e la scelta è davvero infinita e adatta ad ogni gusto (proprio perché ci trovate di tutto). In generale, imitando compagni europei quali Zara, Mango e affini, Shein non fa altro che spiare le collezioni Pret-a-Porter dei grandi stilisti in giro per il mondo per riproporle con modifiche qua e la (e materiali cheap) giusto per evitare di cadere nell’illegale. La cosa simpatica di Shein è che non solo è attenta alle collezioni ufficiali, ma cerca di riproporre anche oggetti trend del momento che non per forza hanno sfilato su qualsivoglia passerella. Un esempio pratico? Le scarpe di Amina Muaddi in versione trasparente (valore di mercato circa 700/800€) sono in vendita sul sito di Shein a circa 20€ (forse meno). Ciò che differenzia le scarpe ufficiali dalle cugine asiatiche è qualche dettaglio: la punta è impercettibilmente aperta e il gingillo ha forse qualche lieve differenza nel disegno. Ma se vi piace il concept della scarpa e non vi interessa che abbia la firma, l’alternativa è assolutamente valida. 

La merce non è scadente

Non vi aspettate maglioni di cachemire e vestiti di seta, ho specificato appositamente in apertura che se siete capitate qui, la qualità materica ed artigianale non è una vostra priorità. 

Detto ciò, io ho scarpe di Shein acquistate due anni fa che uso ancora e che non si sono affatto distrutte. Lo stesso discorso vale per l’abbigliamento, nonostante le sudate che potenzialmente ci farete dentro, le cose resistono a qualsiasi lavaggio, non si stringono e difficilmente si strappano. 

Veniamo alle taglie

Vi sconvolgerà sapere che in generale, anche le taglie sono discretamente attendibili. 

Per quanto riguarda le scarpe, io che porto il 38 pieno, ho sempre ordinato un 38 e mi ha sempre calzato. Le scarpe chiuse sono un pelino più striminzite ma (per quanto mi riguarda) non a sufficienza da giustificare l’ordine di un numero in più. Le scarpe aperte invece calzano perfettamente nel numero che sono abituata ad acquistare. 

Vero è che io calzo un 38 giusto, d’inverno, d’estate, di giorno di notte e in qualsiasi parte del mondo. Se già normalmente voi viaggiate tra un numero di piede e quello successivo e dipende da scarpa a scarpa allora vi consiglio di ordinare il numero più grande dei due e di certo non sbaglierete.

Per quanto riguarda l’abbigliamento la cosa è più complicata da generalizzare perché tutto dipende infinitamente dal tipo di fisico che ognuna di noi ha e di conseguenza è difficile stabilire una regola. Avendo io una fisicità definita ‘a pera’, intendendo con il busto più stretto rispetto ai fianchi, sono solita dirigermi sulle S per il busto e sulla M per i pantaloni. Per le gonne ad esempio, che non stringono e quindi centrano poco con il tipo di fisicità, scelgo sempre la S. Questo anche perché sono disposta a scendere a compromessi con la lunghezza, se anche scegliendo la S la gonna risulterà un pochino più corta non mi creerà problemi. Se ad esempio voi patite le gonne corte, per continuare con l’esempio, vi consiglierei di scegliere la M (male che vada potrete semplicemente riprendere l’elastico in vita o cambiare la posizione del bottone). 

I vestiti, vestitini, lunghi, corti e medi che non fasciano li prendo sempre S. 

I vestiti, vestitini, lunghi, corti e medi che fasciano, non li compro perché mi stanno malissimo. 

Per finire i costumi. I primi che ho comprato l’anno scorso li avevo ordinati S e mi ci sono strizzata dentro per far valere quei 15€ ma diciamo che non mi donavano troppo, ecco. Quest’anno quindi ho optato direttamente per la M e mi calza a pennello, sia il pezzo sopra che quello sotto, così come il costume intero. 

Sommario: Shein si o Shein no?

Pro di Shein – la scelta è davvero infinita, so che l’ho già detto ma basterà che vi facciate un breve giro sul sito per capire che cosa intendo. In generale direi che la mia personalissima tendenza è comprare su Shein nei e per i mesi estivi. L’inverno mi sembra sempre più delicato, con i maglioni e tutto il resto. Sarete d’accordo con me che una camicetta in poliestere non ha mai ucciso nessuno mentre un maglione invernale in 100% plasticume sarebbe capace di uccidere banalmente il vostro vicino di banco in ufficio per via dei fumi tossici che probabilmente vi farà esalare.

I prezzi inoltre sono davvero bassissimi, e con la frequenza con cui ormai ci piace cambiare stile e vestiti, secondo me rimane un buon compromesso per potersi creare tante alternative senza spendere delle cifre astronomiche. 

Contro di Shein: la spedizione, seppur oggi gratuita, è lunghetta. Mediamente un ordine ci impiega venti giorni per arrivare a destinazione alla porta di casa vostra. Di per contro però, scaricando l’app e registrandovi, potrete tenerlo costantemente tracciato e seguire tutti i suoi primi passi nel trovare la strada di casa. 

In ogni caso non perdetevi d’animo perché il pacco arriverà, va detto anche però che qualora qualche taglia non quadrasse o qualcosa non vi piacesse, il costo della merce e la spedizione gratuita (oltre ad i tempi lunghi di cui abbiamo appena parlato) contribuiranno a farvi perdere ogni voglia di restituire, rispedire, cambiare.  

Il bilancio finale è che per me, Shein ha l’X-Factor. Non mi verrebbe in mente di comprare solo e soltanto lì, anche perché cerco generalmente di fare attenzione alla qualità ed ai materiali che compongono le cose che acquisto. Qualche volta però ci ordino, mi piacciono le cose che arrivano e me le metto pure con soddisfazione!

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