ALBERI DI NATALE: LE SPECIE

It’s the most Wonderful Time of the Year cari Closet Talkers!

Che voi abbiate già proceduto ad addobbare la casa o che voi siate cristiani conservatori in attesa dell’8 Dicembre, non importa.

Per tutti noi, quest’anno il Natale è arrivato in anticipo e con gli steroidi. A causa della quantità di tempo che siamo stati costretti a passare a casa, anche quegli appartamenti che non vedevano una candela accesa dal 1990, quest’anno si ritrovano sommersi di lucine e schiaccianoci alti due metri.

A Natale, viene sempre fuori il nostro lato più trash, che unito alle manie di grandezza che accomuna la gran parte di noi, porta a galla delle categorie di alberi di natale ben distinti tra loro, che oggi, qui e per voi, ho preso la briga di analizzare.

Albero numero 1: Non sempre nella botte piccola sta il vino buono.

L’addobbo è tipico del menefreghista natalizio, che considera il Natale una mera operazione pubblicitaria per vendere a noi poveretti invasati di tutto e di più. L’albero striminzito è l’unico che tale soggetto accetterà in casa propria nel momento in cui la compagna (nuova arrivata ed in cerca di attenzioni) esternerà la volontà di respirare lo spirito natalizio.

Le palline sono vecchie, per lo più recuperate da impolverati alberi dei genitori e spesso e volentieri si registra su questi piccoli alberelli, una spropositata quantità di tremendi festoni a salsiccia composti da simil stelle filanti dorate.

L’albero di Natale striminzito ha le lucine incorporate, il che permetterà al soggetto di risparmiare anche sulle luci. Malauguratamente spesso, l’oggetto è datato e si contano all’attivo 1/3 delle piccole lucciole multicolore, per lo più mal distribuite. 

L’albero piccolo ha le gambe sbilenche e solitamente basta un leggero refolo di vento affinché il puntale, sistemato su una raminga ed esile estremità, abbandoni le sue proprie speranze e svenga inesorabilmente verso destra, o verso sinistra. 

Sotto questa tipologia di albero di solito non si accumulano regali di qualsivoglia genere. Torniamo al punto di partenza per comprendere come tali pacchi farebbero sentire il nostro soggetto anticonformista piegato dalla frivolezza della società.

Albero numero 2: L’albero di Natale Alternativo

L’albero di Natale alternativo ha domicilio in due tipi di case differenti. 

La prima è la casa del creativo-designer che lontano dal conformarsi alle mode del momento, decide di studiare e proporre una sua propria versione dell’albero di Natale, che, spoiler, albero di Natale non è. 

Il bisogno di questa prima categoria deriva spesso dalla perfezione d’arredo in cui versano le suddette case. Un albero di Natale tradizionale, kitsch e illuminassimo, guasterebbe l’equilibrio e le scelte di colori ed arredi attentamente messe insieme in anni di studio e pianificazione.

Da qui si fanno spazio fili appesi al muro, palline piatte di cartone, floppy disk colorati e posizionati geometricamente a forma di triangolo, per mille che ve ne vengano in mente, non potrete mai comprendere il terroristico genio di uno che si inventa un albero di Natale. 

Come non citare tra tutti gli esempi celebri, il tremendo albero di Natale fatto di libri, tenuto insieme da una fila di lucine come fosse una rolata.

La seconda casa dove nasce, cresce e corre l’albero di Natale alternativo, è la casa dove bambini iperattivi macinano lavoretti come fossero noccioline. Terminati i fogli ed i colori a tempera, le mamme che non sanno più cosa farsene di tutto quel ‘genio creativo’, coinvolgono i bambini nella costruzione dell’albero. E via di passeggiate a raccattare vecchi pezzi di legno e pigne in quantità, rami di pungitopo e foglie secche da dipingere rigorosamente e decorare come meglio si riesce. In questa seconda tipologia di albero alternativo fa spesso capolino qualche palla di natale tradizionale, talvolta una fila di lucine e qualche particolare qua e la che costringa gli SVENTURATI ospiti a comprendere lo scopo del ‘ready made’, che altrimenti rischierebbe di sembrare più arte povera che altro. 

Albero numero 3: L’albero di Natale BIANCO

L’albero di Natale bianco rappresenta la personalità di chi è un pò ‘famolo strano’ ma con una parvenza di tradizione formale che rimane a farsi sentire. 

Erroneamente concepito come il cugino figo dell’albero tradizionale, l’albero bianco è in realtà il più trash di tutti gli alberi di questo elenco. 

Si porta spesso dietro colori di addobbo improbabili. Tralasciando gli addobbi blu che col tempo sono diventati accettabili, troviamo spesso alberi bianchi decorati di rosa o peggio ancora di nero. 

L’albero bianco decorato di nero credo che si possa definire il non plus ultra del trash d’autore, se proprio me lo devo immaginare, io, tipo, me lo immagino troneggiare a casa di Kim Kardashian o nella hall della Villa delle Cerimonie di Don Antonio e Donna Imma.

Questa tipologia di albero si porta quasi sempre dietro un po-pò di accessorio per coprire la base che si può materializzare in: neve finta, una coperta di pelo sintetico lungo bianco, un telo dorato arrotolato attorno al piede dell’albero o addirittura una sfilza di pacchi finti rigorosamente decorati con i medesimi colori degli addobbi.

Alberga spesso in quelle case-villette dalle sembianze moderne con enormi vetrate dove ogni cosa dentro è bianca: porte, infissi, muri, pavimenti, cucina, tutto.

Ecco, è molto probabile che se c’è l’albero bianco, ci sia la cucina ad isola e una scala a chiocciola in metallo con i corrimano in legno che collega il piano inferiore da quello superiore della palazza.

Albero numero 4: L’albero tradizionale enorme

Da regolare un tempo con la grandezza della stanza che sarebbe andato ad occupare, l’albero tradizionale soffre ormai di manie di grandezza senza precedenti.

Il pubblico della tradizione è un pubblico pericoloso. Invasati di Natale a tal punto, i soggetti in questione addobbano tutta la casa, mica fanno solo l’albero. 

Compaiono ghirlande, fasci di pino finto decorato con palline e lucine sui mobili alti e sugli stipiti delle porte, giardini ad estrogeni pieni di cervi luminosi e neve finta a palate. 

Il  motto del soggetto invasato è ‘chi ha tempo non aspetti tempo’, ed è così che per questa categoria, gli addobbi compaiono a metà novembre e troneggiano in casa sino a febbraio circa. D’altra parte ‘già me lo posso tenere in casa solo un mese all’anno’. 

L’albero di Natale tradizionale è molto difficilmente addobbato di colori che non siano il rosso ed il dorato. Tutto il resto delle cromie viene considerato, da questa categoria, un insulto alla tradizione ed un affronto verso tutte quelle palline e quegli addobbi particolari che nei secoli dei secoli amen sono andati collezionando di mercatino natalizio in mercatino natalizio nelle più sperdute località delle Alpi Svizzere. 

La categoria infine, è la stessa che perde una giornata ad inizio novembre a spulciare siti online per acquistare tre tipologie di carta da pacchi rigorosamente in palette (tra loro e con gli addobbi), con le quali provvederà ad impacchettare personalmente tutti i regali che farà a chiunque. 

Nel 99% dei casi, accanto a questo tipo di albero, appare un elaborato e scenografico presepe, con tanto di laghetto fatto di carta stagnola ed erbetta composta di muschio selvaggio colto, a mani nude, per la strada. 

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